Cos'è???

Cos'è? N. 1



E' un particolare di un paio di scarpe prodotte da Adidas (modello OKI-NI-APS) ispirate al pattern "Bakterio" ideato da Ettore Sottsass e realizzato come laminato plastico da Abet Print nel 1978/79 con il quale sono stati rivestiti alcuni mobili ideati dallo stesso Sottsass e dal Gruppo Memphis del 1980


Scarpe Adidas APS OKI-NI


Il Pattern "Bacterio" - Ettore Sottsass



La collaborazione tra Abet Laminati e Ettore Sottsass e il gruppo Memphis, ha dato origine ad un nuovo modo di concepire il laminato.


Altre applicazioni "Bacterio" Memphis



Lampada Tahiti - Ettore Sottsass



Libreria Carlton (Memphis) - Ettore Sottsass





Cos'è? N. 2


Particolare dell'immagine fotografica di Ettore Sottsass nel quale è individuato il numero civico di un'architettura da egli fotografata e pubblicata nel libro "Foto dal finestrino" 



Immagini tratte da: http://ceciliapolidoridesign-lezioni.blogspot.com/


Il libro: Foto dal finestrin0, Ettore Sottsass, Adelphi, Milano, 2009


Ventisei fotografie affiancate da altrettante didascalie: luoghi, volti, paesaggi un po’ da tutto il mondo. Sono le immagini a parlare, figure e situazioni di vita che non hanno neanche bisogno di essere commentate. L’immagine costituisce una forma di comunicazione alternativa alla parola. Foto dal finestrino” è una perla di ironia, divertimento, riflessione amara, che uno dei più grandi architetti italiani presenta a un pubblico troppo abituato, ormai, a scempi urbanistici, a case, a “montagne di stanze tutte uguali”, costruite senza minimamente pensare a chi, poi, ci andrà ad abitare. 


Tratto da:
http://www.artsblog.it/post/5053/un-libro-a-settimana-foto-dal-finestrino-di-ettore-sottsass




Cos'è? N. 3



Dal libro "Good Design"di Bruno Munari

Sono pillole alimentari di diversi diametri, confezionate in astucci bivalve molto eleganti per forma, colore, materia, semitrasparenza e semplicità d'apertura, delle quali Bruno Munari scrive nel suo libro "GOOD DESIGN" (milano 1963) come esempio di food design o ironicamente "prodotti industriali della natura".
Sia il prodotto stesso che l'astuccio e l'adesivo derivano tutti da una unica origine di produzione. Non quindi lavorazioni diverse su materiali diversi da montare poi in una successiva fase di finitura, ma una programmazione di lavoro molto esatta, certamente frutto di un lavoro di gruppo (team-work). L'oggetto è monocromo ma con sensibili variazioni di tono, ciò gli dà un aspetto appena sofisticato, che però incontra anche il gusto dei consumatori più lontani da una cultura attuale. Il colore è un verde, un certo verde molto noto sotto la denominazione popolare di "verde pisello", colore abbastanza bene calcolato fin dall'inizio della produzione e non più cambiato a tutt'oggi. Questo colore ha determinato influenze cromatiche anche nella moda e nell'arredamento intorno agli anni 20-30.



La forma delle pillole è abbastanza normale benché ci si sia preoccupati di variarle di diametro; ciò che invece risalta per l'originalità, e nello stesso tempo la semplicità della concezione, è l'astuccio: la sua funzione prende forma in due elementi uguali e simmetrici, come si usa progettare oggi per ragioni di economia produttiva, concavi quanto basta per contenere le pillole di cui hanno già l'impronta sia della forma che del numero e della disposizione. I due elementi sono uniti, a perfetta tenuta, da un adesivo che svolge una doppia funzione: come cerniera-molla dal lato minore e come semplice adesivo dal lato più lungo. Tenendo l'astuccio "di coltello", come si dice, tra l'indice e il pollice e facendo una leggera pressione con i polpastrelli, l'astuccio si apre di scatto e mostra le pillole tutte bene allineate in ordine di grandezza. Le pillole potrebbero cadere a terra ma una puntina di adesivo le trattiene così che si possano staccare quando si vuole anche solo toccandole con un dito. Una delle caratteristiche tipiche di queste produzioni è la variazione nella serie. 
L'oggetto si inserisce con onore nella tradizione tecnologica di una produzione calcolata sia pure con estremo rigore ma non senza calore umano e sociale e, si può forse dire, con un leggero senso di humor.